Sblocchiamo la situazione occupazionale in Sicilia

Cari Amiche e Amici,
le statistiche Eurostat sulla situazione occupazionale in Sicilia sono veramente demoralizzanti.
Per molteplici motivi: non soltanto il tasso occupazionale nella fascia 20-64 anni si attesta intorno al 42,4% che è il più basso d’Europa, ma tra la nostra isola e la prima città in Italia, Bolzano, ci sono 30 punti di differenza.
Come se non bastasse, il tasso occupazionale delle donne è tra i più bassi (con il 29,6%) e la percentuale dei Neet, che si riferisce ai giovani non occupati, né in un percorso formativo o di educazione, né in un professionale, raggiunge il 40%, un picco tra i più preoccupanti in Europa. Insomma, non solo adesso siamo statisticamente il fanalino di coda dell’Italia, ma lo siamo anche all’interno dell’UE.
Pensando alle eccellenza culturali, enogastronomiche, turistiche che ci caratterizzano, questo è inammissibile. La fuga dei cervelli sembra essere l’unica strada possibile. Continuiamo a disperdere energie, tempo e denaro in progetti superflui, quando la linfa vitale, il motore propulsivo della nostra regione non solo non è tutelata, ma non è neppure presa in considerazione.
Come possiamo sperare in un rilancio della Sicilia se mancano le fondamenta, cari Siciliani? Come possiamo pretendere uno sviluppo tecnologico, infrastrutturale o anche semplicemente culturale, se vengono a mancare i presupposti?
Riforme e progetti come quello dello Stretto, necessari alla crescita dell’isola, devono essere affiancati dalla riqualificazione delle infrastrutture, dal rilancio del turismo e del fare impresa, dalla creazione di nuovi posti di lavoro.
Noi siciliani dobbiamo pretendere una Regione normale, moderna, che stia al passo con l’Italia e l’Europa.
Creiamo nuovi posti di lavoro, premiando chi studia e si professionalizza per migliorare la nostra terra. Sosteniamo le nuove tecnologie e l’innovazione e il settore dei servizi. Supportiamo le start up e tutti coloro che hanno un progetto imprenditoriale in mente.
Le idee non sono nulla se non c’é qualcuno a sostenerle e promuoverle, ma se questa possibilità esiste, allora possono derivarne solo percorsi di crescita positivi.
Battiamoci per le donne: madri, moglie, figlie e ragazze siciliane, che in tanti casi sono la nostra forza e con la passione portano avanti progetti lodevoli. Le quote rose in Italia e nel mondo non sono più un’eccezione o un’opportunità: sono un dovere da tutelare e un diritto inalienabile!
E infine, ma non per importanza, crediamo e diamo fiducia ai giovani. Insegniamo loro che studiare è importante, che la cultura porta conoscenza e consapevolezza e che dalla consapevolezza si può illuminare il mondo, vedere oltre, costruire cose meravigliose e cambiare realmente le cose.
Il nostro Movimento crede in tutti questi valori, Cari Amici, e crede in voi soprattutto. Facciamoci sentire numerosi: manifestiamo per la difesa delle donne nel mondo del lavoro, perché i nostri figli possano accedere ad una cultura e con questa si facciano strada nella vita. Battiamoci perché le grandi idee prendano forma e contribuiscano al cambiamento, ad un miglioramento della vita di ognuno di noi.
Divisi possiamo fare poco, ma insieme siamo una forza impossibile da ignorare, una voce altisonante che rischiarerà le tenebre e permetterà alla nostra amata Sicilia di riacquistare un posto dignitoso sia in Italia che in Europa. Il posto che merita di diritto. #InsiemeSiPuò