Il Ponte sullo stretto: questione di progettualità

Amiche ed Amici, sono veramente rammaricato dall’ultima uscita del Sg. Renzi, che, senza pensarci due volte, ha riaperto il discorso del Ponte sullo stretto, un progetto già presentato a suo tempo da Bettino Craxi e poi da Silvio Berlusconi, per una strana coincidenza, sempre a ridosso delle elezioni, o comunque in precampagna elettorale, e mai preso realmente in considerazione dalle forze politiche. Insomma, sostanzialmente negli ultimi vent’anni il progetto di questo fantomatico ponte è sempre rimasto nell’agenda politica dei vari governi che si sono succeduti, quanto meno a parole.
Ci tengo a specificare che l’idea del Ponte sullo stretto, presa di per sé, non è un male né un bene. Quello che mi rattrista è che venga usato come cavallo di battaglia per la propria campagna o – come in questo caso – precampagna elettorale, senza poi aver intenzione di fare nulla di concreto, o comunque buttando qua e là iniziative senza consistenza. Insomma, da sempre questo progetto viene considerato un mezzo per ottenere un fine, che non è certo la sua realizzazione.
Senza contare le evidenti contraddizioni di questo Governo: come ho già fatto notare in un precedente articolo, il Ministro Del Rio ha sostenuto, insieme ad altri ministri del Governo Renzi, che “Nel Sud ci sono troppe rocce e non si possono fare le ferrovie”. Ecco, allora mi domando: se non si riesce a realizzare programmi che migliorino le infrastrutture esistenti – causa rocce, a detta di Del Rio – come può il Sg. Renzi pensare che un enorme progetto come il Ponte sullo stretto sia di così facile realizzazione?
Insomma, certamente un po’ di coerenza non farebbe male a questo Governo.
Ripeto, il problema non è il Ponte sullo stretto in sé, ma il fatto che è un progetto che dovrebbe andare di pari passo con altre opere necessarie per le infrastrutture della Sicilia. Ad esempio, quelle relative a strade e autostrade dissestate, alle reti ferroviarie obsolete, fatiscenti e a binario unico, agli aeroporti non a norma di legge. Oppure mi viene in mente progetto della Nord-Sud, una superstrada iniziata quasi 50 anni fa e che avrebbe dovuto collegare Gela a Santo Stefano di Camastra, un progetto al quale lo Stato e l’ANAS si divertono a dare e togliere i fondi.
Occorre quindi che questa pianificazione sia accompagnato da altri progetti per le nostre infrastrutture, non tanto perché devono essere visti come priorità, quanto perché c’è bisogno di una progettualità seria e mirata, che faccia da collante per ogni opera relativa alle infrastrutture siciliane.
Voglio fare un esempio da ingegnere: pensare di potere realizzare un programma di questa portata senza avere alle spalle reti autostradali appropriate, reti ferroviarie a doppio binario, aeroporti a norma di sicurezza, è come voler imparare le equazioni senza conoscere addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione.
In ogni caso, noi del Movimento “Insieme Si Può” vogliamo avere un atteggiamento propositivo e sfidiamo il Governo Renzi a migliorare le infrastrutture della Sicilia, rendendola una regione come le altre, e, magari contemporaneamente, a intraprendere un enorme progetto come quello del Ponte sullo stretto. Ovviamente, in entrambi i casi, vogliamo garanzie di tempistiche e di fondi, oltre alle ovvie garanzie strutturali.
Insomma, se il Governo Renzi deciderà davvero di darsi da fare per migliorare le infrastrutture della Sicilia, attraverso una progettualità seria, concreta, mirata, saremo lieti di appoggiarlo. Ma, in caso contrario, se queste rimanessero solo chiacchiere da salotto, ci mobiliteremo con i nostri mezzi e con i membri del Movimento, per dar vita a proteste mirate a portare alla conoscenza di tutti i problemi della Sicilia.
Perché i problemi della Sicilia sono anche i problemi dell’Italia!
#InsiemeSiPuò