L’inceneritore dei rifiuti nella Valle del Mela? Una follia. Ecco l’alternativa sostenibile

valle download 

Dopo questa ultima scandalosa notizia non potevamo non intervenire. Certo, dai nostri politici regionali non ci aspettiamo che siano particolarmente competenti o lungimiranti: non ci aspettiamo neanche che siano dei visionari: non ci aspettiamo che, dopo essere stati graziati dal parere illuminato della magistratura europea che, in buona sostanza, ha bloccato la costruzione di quattro folli inceneritori di rifiuti previsti dai geni della Regione,che decidessero di svendere un territorio come quello della Valle del Mela per poche unità lavorative, autorizzando la realizzazione di un inceneritore. Un impianto dato in ‘pasto’ ai petrolieri, notoriamente famosi per il rispetto dell’ambiente e per le applicazione delle normative antinquinamento…

Diversi sono gli aspetti di questo inceneritore che dovrebbe vedere la luce tra Milazzo e la Valle del Mela, in un’area già martoriata dalla chimica ‘pesante’ e da un elettrodotto che passa sopra le teste degli abitanti di queste contrade. Dire che, da siciliano, sono allibito è poco!

Ci sono vincoli di natura socio economica che ci dicono di non costruire un mega inceneritore, perché nulla ci garantisce che non vengano bruciate sostanze che producono diossina, come quella delle plastiche clorurate (PVC) e non solo quelle non clorurate.
Tale impianto, come già ricordato, si inserirebbe in una zona già martoriata dalla presenza delle raffinerie di Milazzo. Non tenendo conto, soprattutto, che grossi impianti (vedi Acerra) sono difficili da manutenere. Impianti che non entreranno mai in piena produzione, perché il materiale da bruciare non arriverà mai con la certezza che al suo interno non ci siano sostanze clorurate.
Un impianto di queste proporzioni ha poi bisogno di grandi spazi di stoccaggio che, a propria volta, producono percolati, inquinamento dell’aria e del suolo.

Altro aspetto non secondario è il rifornimento di un simile mostro. Le 260 mila tonnellate di rifiuti da qualche parte debbono essere reperite e sicuramente non basta tutta la provincia di Messina per produrle. E’ evidente che si vorrebbe utilizzare una provincia – e un’area già distrutta dall’inquinamento chimico ed elettromagnetico – per bruciare rifiuti di altre province della Sicilia!
Facciamo un po’ di conti. Proviamo a ipotizzare quanti camion sono necessari per spostare una simile massa di rifiuti. Ammettendo che, in media, un compattatore porti 10 tonellate di rifiuti, son ben 26 mila i camion colmi di rifiuti che dovranno percorrere le vie già insufficienti di questo delicato territorio. Bravi e lungimiranti i nostri politici!
Andando avanti nell’analisi, ci rendiamo conto che il valore immobiliare dove si installa una discarica o dove si costruisce un inceneritore cambia radicalmente. Naturalmente in peggio. Il territorio, a fronte di poche decine di unità lavorative impegnate, perde oltre il 40% del proprio valore abitativo. 
Un fondo agricolo perde oltre il 50%, se non oltre, del proprio valore. E perde anche la produzione: infatti, chi comprerebbe per i propri figli ortaggi prodotti della terra coltivati in prossimità di un inceneritore di rifiuti?
E che dire del turismo? Verreste in un ristorante o a fare i bagni in una spiaggia che ha vicino un inceneritore? No cari governanti, la strada non è questa. La Sicilia ha l’opportunità di dotarsi di un sistema di gestione dei rifiuti innovativo. Quello che fino ad ora è un problema va trasformato in risorsa energetica. Ma andiamo con ordine.
Com’è nel nostro costume, noi non ci limitiamo a criticare un operato, peraltro inquinante e irrazionale. Noi avanziamo anche proposte alternative. E invitiamo le popolazioni di Milazzo, della Valle del Mela e di tutto il circondario a contattarci.
Ecco la possibile alternativa alla follia di un inceneritore.
In termini generali possiamo dire che il costo industriale per lo smaltimento dei rifiuti ha due componenti: una fissa ed una variabile. La componente fissa è composta del ritiro dell’umido, dalla pulizia delle aree pubbliche e dalla pulizia delle strade. Dai costi di trasporto dei rifiuti, dal costo del personale. Questa componente può essere migliorata, organizzata nei mezzi tecnologici, ma mai potrà venir meno. Questa parte determina il cosiddetto costo fisso del servizio.
L’altra parte, cioè quella che riguarda la raccolta differenziata, è una parte che può essere soggetta a grosse variazioni di spesa. Qui si gioca la partita: in questo settore la politica può e deve dire la sua. Va da sé che ognuno di noi avrebbe piacere che la propria spazzatura fosse portata in luoghi il più lontano possibile dalla propria abitazione. Questo concetto va rivoluzionato: ogni comunità deve smaltire la propria produzione di rifiuti solidi urbani il più vicino possibile.
Essendo il processo di differenziazione quello che fa la differenza anche nei costi, ebbene, va incentivato. La nostra proposta consiste nel dotare la Regione di un piano regionale per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti unico in tutta la nostra Isola. Un piano che delimiti i criteri generali da adottare validi per tutti gli abitanti della Sicilia.
Essendo il problema complesso, lo smaltimento dei rifiuti va affrontato con soluzioni integrate che utilizzino le migliori tecnologie e che abbattano i punti di criticità del sistema.
Riduzione al minimo delle distanze tra produzione dei rifiuti e loro trattamento per abbattere il costo del carburante dei mezzi di trasporto. Creare piccoli impianti di trattamento che soddisfino le esigenze di nuclei di popolazione variabili tra 20 mila e 100 mila abitanti, dove venga utilizzata la Pirolisi per la combustione con produzione di vapore secco ad alta temperatura atto al funzionamento delle turbine Siemens per la produzione di energia elettrica e, con il calore residuo, l’utilizzo del teleriscaldamento utilizzabile nelle civili abitazioni o per l’agricoltura, qualora gli impianti vengano localizzati nella periferia dei centri abitati.
Ricordiamo che gli impianti di pirolizzazione producono il Biocian, un materiale utilizzabile come combustibile in piccoli essiccatori all’ossidrogeno dedicati alla preventiva essiccazione del materiale da introdurre nei pirolizzatori. Il Biocian, non necessario al processo di essiccazione, essendo un ottimo fertilizzante può essere utilizzato in agricoltura per migliorare la resa dei terreni o nel giardinaggio.
Il problema dell’umido va affrontato in due differenti maniere. Ove possibile, vanno creati dei siti per la produzione di compost o dei siti per la produzione di biogas, risorsa utilizzabile per la produzione di energia elettrica, così come avviene in molte realtà degli Stati Uniti o dell’Europa continentale.
Pensiamo inoltre che vada incentivata la raccolta della differenziata con l’uso di una speciale “Card “ ad uso di tutti i soggetti possessori di civili abitazione che, recandosi nei centri di raccolta dove conferire la differenziata – sia essa carta, plastica, metallo o vetro possano – ricevere un controvalore in bonus che va ad abbattere la componente variabile da pagare.
Si deve fare passare il concetto che più conferisci differenziata meno paghi; chi desidera che la differenziata venga raccolta al suo domicilio non vedrà alcuna riduzione della parte variabile.
Un altro concetto da utilizzare è quello che si paga per numero di soggetti presenti nelle abitazioni; e che le abitazioni vuote senza acqua e senza fornitura di energia elettrica paghino solo il 50% della quota fissa riferita ad un solo soggetto. Ferma restando la normativa per le attività commerciali dove la tassazione usa il metodo dei metri quadri.
Bisogna dare una svolta in senso strutturale: non ha alcuna logica la formazione di mega impianti che diluiscono le responsabilità dei singoli amministratori. La bontà dell’operato degli amministratori va messa in risalto e qualora essi amministrino bene una risorsa quale quella dei rifiuti solidi urbani potranno trarre benefici economici per le comunità che amministrano, traendo profitto dalla vendita delle materie prime raccolte, dalla produzione di energia elettrica, dall’utilizzo del teleriscaldamento nelle civili abitazioni o in agricoltura, dall’utilizzo del biogas ricavato dall’umido o dall’uso in agricoltura o nel giardinaggio del Biocian o del compost.
Tutte queste azioni in ultimo si trasformano in efficienza del sistema che permette un grande abbattimento delle quote economiche variabili del sistema rifiuti. Un buon amministratore si misurerà con questi temi e sui risultati potrà basare la sua rielezione.
Alcuni potrebbero obiettare che per simili progetti sono necessarie importanti risorse. Bene, queste risorse finanziarie vanno presi dai fondi strutturali europei che, a questo servono, essendo questo progetto strutturale e non a spot come e uso fare la politica attuale.
Insieme vogliamo costruire una Sicilia che funzioni, che risolva i problemi in maniera strutturale duratura e definitiva, che sia ecologicamente sostenibile e che utilizzi le migliori tecnologie. Che dia strumenti di efficienza agli amministratori e possibilità ai cittadini di valutare l’operato dei politici eletti.
La nostra Isola ha vocazioni diverse, la qualità delle nostre coste, delle nostre acque di balneazione della nostra produzione agricola specializzata, della nostra pregiata produzione vinicola, del nostro patrimonio culturale e storico sono le ricchezze da valorizzare. Non si valorizza l’Isola creando mostri come quello che si vuole localizzare a Pace del Mela distruggendo una intera costa.
La nostra è una visione differente della politica, vogliamo creare sviluppo sostenibile ma soprattutto dare soluzioni durature che affrontino i problemi in maniera strutturale. Vogliamo essere orgogliosi del nostro operato e potere guardare i nostri figlio nipoti con la certezza di avere migliorato l’ambiente e la società in cui loro vivranno, è nostro dovere farlo, insieme possiamo realizzare ciò. Insieme si può.