Le conseguenze della povertà

Amiche ed Amici,
la povertà è ormai una grave piaga della nostra Sicilia – e dell’Italia in generale – una piaga che non fa sconti e coinvolge tutti: giovani, adulti, anziani. Famiglie che non riescono a pagare l’affitto, le bollette, la spesa. Anziani che non possono permettersi medicinali di prima necessità. Giovani che non vedono un futuro e sono costretti ad emigrare dalla Sicilia e dall’Italia.
Qualche giorno fa, a Palermo, un uomo è salito su un tram con un cassonetto della differenziata rubato e, accorgendosi degli sguardi cupi degli altri passeggieri, si è giustificato sostenendo di essere disoccupato e di non avere altri modi per guadagnare qualcosa. I passeggeri, evidentemente immedesimati nella situazione del ladro occasionale, o presunto tale, non hanno chiamato la polizia, lasciando andare via l’uomo con il cassonetto.
Si può discutere sulla legittimità o meno di rubare per necessità – lo si fa dai tempi di Sant’Agostino – ma quello che mi interessa sottolineare è il problema che questo fatto denota: la povertà, appunto. Anche perché, personalmente, non mi permetterei mai di giudicare una persona senza conoscere la sua vita e i suoi problemi.
La povertà ha conseguenze drammatiche in molti sensi. I giovani non hanno prospettive di lavoro, non potranno crearsi una famiglia, non potranno realizzarsi, o meglio, potranno farlo sono scappando dalla Sicilia e dall’Italia.
Vi sembra giusto che i nostri giovani scappino dalla Sicilia, che abbandonino le radici delle loro origini?
Per non parlare delle imprese che, andando incontro ad una tassazione troppo rigida e ad una drastica diminuzione della domanda, sono costrette a chiudere, una dopo l’altra. Imprenditori che si sono suicidati non potendo pagare i propri debiti. Ritengo che sia uno stato di cose inaccettabile.
Altrettanto inaccettabile è che persone anziane, senza una famiglia alle spalle, sono costrette a fare a meno di medicine – anche di prima necessità – per poter quantomeno avere qualcosa da mangiare. Anziani che devono arrivare in fondo al mese con appena cinquecento euro quando lo Stato spende più di settanta milioni di euro solo per i vitalizi di ex deputati ed ex senatori, le famose “pensioni d’oro”.
Il Governo Renzi, come se non bastasse, vuole effettuare altri tagli sulle pensioni, ma ovviamente sulle pensioni delle persone comuni, non su quelle con quattro zeri.
La Sicilia e noi siciliani ci sentiamo abbandonati dallo Stato e, oltretutto, anche il Governo regionale sembra non interessarsi minimamente alla questione povertà in Sicilia.
Mi domando allora se l’obbiettivo della politica – di questi politici – non sia quello di pensare a come mantenere la poltrona invece che provvedere ai bisogni dei cittadini.

Amiche ed Amici, cosa possiamo fare – visto l’indifferenza del Governo nazionale e di quello regionale – per contrastare il crescente stato di povertà che attanaglia la maggior parte della popolazione?
Il Movimento “Insieme Si Può” non ha tutte le risposte, ma quel che è certo è che se avrà la possibilità – e l’onore – di governare la Sicilia farà di tutto per provvedere ai bisogni dei cittadini e a far diminuire la povertà, senza “se” e senza “ma”.
Perché la vera politica fa questo: pensa ai problemi dei cittadini.
La povertà è un grande nemico ma se uniamo le forze possiamo sconfiggerlo. #InsiemeSiPuò