In ricordo di Giovanni Falcone – uniamoci nella lotta alle mafie

Amiche ed amici,

oggi ricorre il 24° anniversario della strage di Capaci nella quale hanno perso la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca e i tre uomini della loro scorta: Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo.
Un omicidio cruento, una barbarie che ancora oggi è impossibile da dimenticare: davanti agli occhi passano ancora le immagini del tratto dell’autostrada che conduce da Palermo a Trapani, completamente stravolta, come se fosse passata l’insaziabile voglia di sangue della guerra.
Una morte annunciata molti anni prima, da quando il giudice e tutte le persone che gli gravitavano intorno hanno scelto di impegnarsi a combattere la mafia in favore della legalità.
Una battaglia difficile da vincere, ma portata avanti da Falcone e dall’amico e collega, Paolo Borsellino, con costanza, sacrificio e, soprattutto, senza paura.
Moltissimi al posto loro avrebbero rinunciato davanti alla prima minaccia: loro no.
I loro valori e la loro forza morale li hanno accompagnati fino all’ultimo fiato, rinsaldandosi di giorno in giorno.
Si dice che il coraggio non è assenza di paura, ma aver paura e andare avanti lo stesso, in nome di un qualcosa di più grande.
Giovanni Falcone aveva coraggio e non può che essere ricordato come eroe.

Ogni giorno della sua militanza contro le mafie, contro l’illegalità, contro l’arroganza degli uomini, da giudice e da uomo libero, ha contribuito a rendere meno buie le tenebre, ha fatto intravedere la luce in fondo al tunnel.
Ha consacrato la sua vita e anche la sua morte alla causa in cui credeva e in cui crede anche il nostro Movimento: non ci stanchiamo mai di ricordare che la mafia uccide, ma il silenzio miete più vittime.

Il suo sacrificio ha contribuito a svegliare un’isola: dal 1992 a oggi la presenza e l’impegno di studenti e insegnanti siciliani e non solo sono cresciuti. Ogni anno tutta l’Italia si ferma, anzi si muove, per ricordare chi ha perso la vita per una causa di giustizia e libertà.
Si può anche perdere la vita, ma se si hanno valori e principi solidi, non si muore mai.

Il presidente del Senato, Pietro Grasso, lo ricorda così come un grande uomo, un esempio per tutti i magistrati, che ha lasciato un’eredità spirituale, il suo patrimonio morale. Non si abbatteva mai di fronte alle avversità, alle delusioni della vita e proseguiva spasmodicamente nella ricerca della verità.
Buscetta un giorno gli aveva detto: “Signor giudice, lei forse diventerà famoso, perché io le do queste dichiarazioni e le svelo i segreti di Cosa Nostra, però guardi che Cosa Nostra non chiuderà mai il conto finché non la distruggerà o fisicamente o moralmente o non la delegittimerà!”. La risposta di Giovanni Falcone fu: “Non importa! Dopo di me ci saranno altri magistrati che continueranno…”.
E così fu: continuo Paolo Borsellino, collega e amico d’infanzia, ucciso in Via D’Amelio meno di due mesi dopo e continuano ora, continuiamo ora nelle aule, nelle commissioni anti-mafia, nella vita di tutti i giorni.
Continua anche chi non dimentica, mantiene viva la memoria, non permette che il ricordo si dissolva nel tempo. Solo così le mafie non vinceranno mai.

Vi invito, quindi, in questo giorno sacro, non soltanto a commemorare la memoria di un grande uomo, sia nello spirito, sia di fronte alla legge, ma anche a parlare ai vostri figli, ad educarli, a raccontare loro cosa ha fatto Giovanni Falcone per la Sicilia e per l’Italia. Il regalo che ci ha fatto è stato quello di dare l’esempio, di indicarci un cammino. Compito nostro è onorare la sua memoria e quella di coloro che si sono uniti a lui nel sacrificio continuando la sua battaglia, anche a distanza di 24 anni, per trionfare sulla mafia, sull’illegalità, su cui dà poca importanza alla giustizia e alla vita umana.

Chiunque di noi può fare la differenza nel suo piccolo, ma tutti insieme, uniti, possiamo cambiare le cose. #InsiemeSiPuò

“Chi ha paura, muore tutti i giorni; chi non ha paura, muore una volta sola.” – Giovanni Falcone