Emergenza idrica a Messina

Cari Amiche e Amici,
l’emergenza idrica a Messina che sta piegando i nostri concittadini da ormai una settimana fa emergere tre questioni di estrema importanza.

La prima è che è necessario snellire gli iter burocratici e anche il processo di intervento nei confronti dei più bisognosi perché non è possibile che si impieghino oltre 12h per ripristinare l’acqua nelle case.
L’acqua è una risorsa essenziale e primaria e negarla, anche se per un tempo breve, è danneggiare l’essere umano nella sua dignità.

In secondo luogo, l’acqua è e deve restare un bene esclusivamente pubblico e come tale, su di esso non è ammissibile lucrare. È semplicemente vergognoso e inammissibile sfruttare le esigenze delle persone, un loro momentaneo bisogno di vita per mettere una tassa su un bene pubblico come l’acqua e venderlo a peso d’oro.
I diritti degli uomini sono sacri e vanno tutelati in ogni momento, soprattutto in uno delicato e fragile come quello degli abitanti di Messina.

Il terzo e ultimo punto è l’emergenza ambientale: la frana che ha danneggiato il condotto che portava l’acqua ai messinesi è sintomo di una situazione infrastrutturale davvero degradata e abbandonata. È un’urgenza a cui i siciliani e l’Italia deve porre rimedio in tempi ridotti ed evitando inutili sprechi.
Gli abitanti di Messina e dell’Isola meritano condizioni di vita quantomeno normali, al passo con l’Europa. Una dignità necessaria e imprescindibile per ripartire e rilanciare la regione.
Ci meritiamo innovazione, modernità, un futuro semplici come il resto degli italiani. Facciamo qualcosa di concreto per garantire la tutela della vita di tutti: pari condizioni, uguali diritti, stesse opportunità.
Solo così facendo riusciremo a vedere la luce in fondo al tunnel e a non cadere nel baratro in cui il governo cerca di lasciarci sprofondare. Con la comunione di intenti non potranno fermarci. #InsiemeSiPuò